Dopo una calda estate, ecco che il freddo comincia effettivamente a bussare alla nostra porta. Voler correre ai ripari è una reazione che ci accomuna, così come quella di avviare una ricerca delle modalità di riscaldamento più efficaci e dei dispositivi più performanti tra le molte soluzioni che il mercato ci propone.

Per ricreare il giusto tepore nella propria abitazione, valorizzandolo al contempo in termini di design, un camino è spesso la scelta su cui è sensato ricadere. Ma verso quale tipologia indirizzarsi? Quale potrebbe garantire i risultati migliori in base alle nostre esigenze e aspettative?

Una prima, doverosa distinzione va operata tra camini a gas e camini a pellet. Scopriamo insieme il loro funzionamento, le loro caratteristiche principali, i vantaggi e gli svantaggi che riguardano l’una e l’altra categoria.

Come funzionano i camini a gas e quelli a pellet

Con camino a gas si intende uno strumento indubbiamente funzionale , creato ex novo con questa struttura o risultato di una modifica allo chassis di un camino originalmente a legna. L’essenza di questa macchina consiste in un bruciatore appunto a gas, che può essere allacciato all’impianto erogatore di metano oppure basarsi su bombole di GPL.

Una canna fumaria è sempre necessaria, eccezion fatta per alcune linee di potenza contenuta, entro la soglia dei 4kW, mentre il focolare può essere chiuso con camera stagna oppure aperto, ovvero privo della copertura in vetro, così da accentuare l’effetto realistico della fiamma libera.

Un camino a pellet fonda la propria operatività su un particolare derivato di segatura e trucioli, essiccato e compresso, denominato appunto pellet . In questo caso si ha a che fare con camini a camera chiusa, o termocamini, caratterizzati solitamente dall’impiego di una schermatura in vetro che lasci vedere la fiamma bruciare all’interno della camera di combustione.

Incassati nella parete o esterni, anche i caminetti a pellet possono costituire un prezioso elemento di arredo per l’ambiente in cui vengono inseriti.

 

Caratteristiche, vantaggi e svantaggi dei camini a gas e di quelli a pellet

Un camino con stufa a gas prevede nella gran parte dei casi un’installazione più semplice e rapida rispetto ad un omologo a legna, sebbene effettivamente richieda personale tecnico specializzato per essere svolta.

La precisione e la praticità di ogni dispositivo a gas vengono mantenute anche in relazione a questo genere di dispositivo, che infatti può raggiungere in poco tempo la temperatura desiderata, mantenendo perfettamente l’erogazione di calore che si vuole impostare .

Altro fattore che certo non va trascurato è l’assoluta pulizia di un camino a gas: non produce cenere, né alcun altro tipo di residuo legnoso, e non richiede accumuli in cataste o pile di materiale combustile, fatto che contribuisce non poco in termini di ordine e comodità.

Per contro, i camini a gas costano generalmente di più rispetto a quelli che utilizzano altri combustibili, sia a livello di acquisto che di mantenimento, richiedono manutenzione di tecnici specializzati e, in caso di interruzione dell’erogazione della corrente elettrica, smettono naturalmente di funzionare.

D’altra parte anche i camini a pellet sono caratterizzati da pro e contro: se alla prima categoria possono ricondursi un costo significativamente basso del carburante e un ridotto impatto ambientale , essendo il pellet elemento di scarto del legno, rientrano nella seconda un notevole investimento iniziale per l’acquisto della macchina, una gestione generalmente più complessa, dal momento che sono necessarie anche operazioni di caricamento combustibile e di pulizia della cenere, e un ingombro inevitabile dato dalle scorte di pellet che vanno conservate in vista della continuità di utilizzo.

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