La bella stagione sta arrivando. Anche se l’emergenza ci blocca in casa non ci ha tolto il piacere di godere dei primi segnali della primavera: le giornate si allungano, il clima intiepidisce il nostro tempo e l’aria profuma di fiori. Una situazione paradisiaca, insomma, che però tra qualche mese potrebbe assumere connotati un po’ meno piacevoli se non saremo pronti ad affrontarla con le adeguate armi della climatizzazione.

 

Vediamo quindi alcune considerazioni riguardanti lo stato di salute del climatizzatore di cui tener conto in preparazione del caldo estivo.

 

Viviamo in un momento di grande incertezza. Non sappiamo se e quando potremo tornare ai normali ritmi e stili di vita, uscire liberamente, ricominciare a fare quello che ci piace.

 

Di una cosa, però, siamo sicuri, non vogliamo essere costretti a trascorrere notti insonni boccheggiando tra le lenzuola o pomeriggi afosi tra le mura di casa.

 

Ecco perché è necessario cominciare a verificare già da ora lo stato del condizionatore di casa o dell’ufficio e testarne il funzionamento.

 

 

Il gas refrigerante tra falsi miti e verità

Il gas refrigerante è uno degli elementi che permettono al climatizzatore di compiere il suo dovere. Gli altri – compressore, condensatore, evaporatore e organo di laminazione –sono di natura meccanica e fanno sì che il gas si trasformi dallo stato liquido a quello, appunto, gassoso, permettendo l’uscita del salvifico soffio d’aria fresca che trasforma la calura di un infernale pomeriggio di luglio, in un momento di confortevole benessere. 

 

Molto spesso leggiamo, o sentiamo dire che è necessario cambiare/sostituire il gas refrigerante.

 

In realtà si tratta di un’informazione imprecisa.

 

Esattamente come avviene nel frigorifero il gas circola all’interno dell’impianto, allo stato liquido o gassoso, e vi rimane. Non dovrebbe essere necessario, quindi, sostituirlo o ricaricarlo.

 

Il controllo del livello del gas, però va eseguito come misura diagnostica. Una sua eventuale riduzione, infatti potrebbe indicare una perdita o un malfunzionamento del condizionatore.

 

Quando diciamo che questo è il momento di controllare l’impianto di climatizzazione e la situazione del gas non alludiamo al bisogno di ricaricare il gas, ma alla necessità di verificarne la quantità per premurarci che tutto funzioni per il meglio.

 

Come si fa a sapere se il livello del gas è diminuito e quindi c’è, da qualche parte, un problema o una perdita?

In maniera molto pratica: lo si avvia e se si constata una diminuzione dell’efficienza o una difficoltà nel rinfrescare la stanza e raggiungere la temperatura impostata significa che qualcosa non va.

A questo punto potrete rivolgervi a un tecnico specializzato che vi aiuterà a identificare il problema e poi a risolverlo o, se avete manualità e dimestichezza con la tecnologia e i lavori domestici, provare a controllare le giunzioni per capire se la perdita si origina lì.

 

 

R32: una sigla da tenere a mente

In ogni caso, parlando di gas refrigerante c’è una caratteristica di cui dovete sincerarvi al momento di acquistare un nuovo condizionatore. È importante, infatti, che il nuovo impianto funzioni a gas R32.

 

Si tratta di un nuovo fluido refrigerante che, grazie a un basso indice GWP (Global Warming Protection), ha effetti molto meno dannosi dei precedenti sull’ozono e aiuta a limitare l’effetto serra. Inoltre, è molto più efficiente. Questo significa che a parità di quantità riesce a rinfrescare i più. In questo modo si riducono i consumi energetici e si contribuisce a migliorare la sostenibilità ambientale.

 

Inoltre, l’implementazione del gas R32 è una condizione richiesta dalle normative europee che impongono delle importanti limitazioni all’utilizzo di altri gas. Dal 2025 sarà vietato l’impiego di gas refrigeranti con indice GWP superiore a 750 .

 

Al momento una miscela molto usata è il gas R410A, composto per metà da gas R32 e per metà da gas R125. Non è particolarmente nocivo per l’ambiente, ma il suo GWP è 2088 e diventerà, quindi, fuori norma tra qualche anno.

La scelta di un climatizzatore che funziona a gas R32 impedirà di dover sostituire l’impianto tra soli 5 anni.

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